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Di: Hikaru Ryu (Firmato) - Data: 09/06/2009 11:00 - A: Capitolo 1
Dunque, ammetto che il titolo mi aveva allontanata dalla fic, quel "colla" per me non aveva senso, poi leggendo le note ho compreso ed, incuriosita, ho iniziato a leggere. Ti dico sinceramente - ed è un consiglio, non una critica (credimi, qualunque autore, anche i migliori che scrivono i libri per pubblicarli, ne ha bisogno) - che ti serve di una beta, un secondo occhio che veda meglio gli errori e ti aiuti a rendere la lettura più scorrevole. Hai un ottimo uso della sintassi, ma spesso le frasi non si accordano tra loro ed, in generale, la frammentazioni tra i pensieri/riflessioni e la descrizione delle azioni, spezza il racconto in una maniera davvero spiacevole. Poi, ok per il titolo vista la citazione, ma "colla" nel testo è un inutile arcaismo, un fronzolo che appesantisce le frasi (giuro, mi si rizzano i peli sulla nuca ogni volta che lo leggo ed oltrattutto mi sa della colla stick o quella in barattolo che si usa per i decupage). Ti dico tutto ciò perchè ormai come autrice e come beta ci ho fatto il callo e la trama che hai ideato è molto originale ed interessante (e qui ti vanno tutti i complimenti del caso), con un pizzico di attenzione in più sarebbe anche meglio ^__^ Spero che i miei consigli ti siano utili. Buon lavoro e a presto, baciotti...
Risposta dell’autore: Mai nascosto di abbisognare di una beta. Sono consapevole della mia dislessia dall'età di sette anni e in più sono una persona terribilmente distratta (del tipo che scrive le preposizioni coll'h e i verbi senza, se sono nella stessa frase). Riguardo la frammentazione e la discordanza: sono studiate, so anche che possono essere fastidiose, ma non posso "correggerle". Magari in altre storie userò altri stili, ma qui ho sentito il bisogno di raggiungere questo... boh, "asianesimo"? Riguardo al "colla"... come ho detto alle altre, giammai lo toglierò! (Mele in cima alla torre, spada levata - neanche si rende conto di essere ridicola)
Di: annarita (Firmato) - Data: 09/06/2009 08:33 - A: Capitolo 3
Ciao, quoto in pieno Dolce; spiacente, ma nel caso tu stia usando una citazione da un verso lirico devi mettere le virgolette! Infatti mentre comprendo benissimo che nel fraseggio dell'aria si tenda ad attaccare le consonanti per tenere meglio il suono ( e i librettisti questo lo sapevano), in italiano " colla" vuol dire proprio resina o sostanza appiccicosa. Quindi per il titolo metti le virgolette, mentre nella fic usa senz'altro con la, che è italiano. Del resto noi le fic le leggiamo e nemmeno ad alta voce ( anche se alcune lo meriterebbero), dunque devi per forza separare i due ambiti quello musicale e quello letterario. Anch'io amo alla follia Haendel e Pergolesi e ho cantato le arie che tanto ti piacciono. Adesso sono impazzita per Gluck... Un abbraccio Annarita ( docente di lettere e mezzosoprano)
Risposta dell’autore: Salve collega. Secondo me le virgolette non ci vanno perché è una citazione, è vero, ma ormai è il *mio* titolo, al massimo dovrà poi essere citato colle virgolette; poi mi sembra che la prassi sia di non virgolettare testi o titoli di canzoni (ok, questa è un'aria...) se li si usa come titoli della propria fic. Perlomeno, non mi è sembrato di vederne virgolettati. Però è una formalità. Sì, ecco. Non sto scrivendo un saggio. Mi prendo le licenze poetiche necessarie. Il mio Zanichelli 2006 segna "cólla (3)" col significato di "con la". E non è detto che se la fanfic non viene letta ad alta voce, non sia stata scritta per esserlo. Mmh. Rileggendo questa risposta e quella a Dolcerea, sembra che abbia un tono abbastanza piccato. Uffa. Non riesco a scrivere con qualcosa che si avvicini alla gentilezza, ma spero che il mio tono spiccio e ... beh, ammettiamolo, sgarbato non offenda, perché mi dispiacerebbe (penso che la rudezza sia una cosa genetica ). (PS: Io ho una voce un po' troppo acuta per quel repertorio, purtroppo - tipo, il do rischia il petto. Ma non abbracciatemi troppo, perché mi abituo facilmente ad essere spupazzata, e poi altro che "còlla", non mi stacco neanche coll'acetone.)
Di: Dolcerea (Firmato) - Data: 08/06/2009 23:58 - A: Capitolo 3
Ok, ok. Mi sono presa la mia bastonata in faccia da "ho pestato il rastrello" e me ne torno sui miei passi a leggere e lasciare una recensione degna di nota (e NON perchè mi hai fatto i complimenti, perchè quello ha solo aggiunto senso di colpa alla rastrellata!). In primis mi piace l'idea. Non so se tu l'abbia mai provato sulla tua pelle ma è promettente. Draco che non sa di che cosa ha bisogno, trova in Harry un pò di respiro ma la respirazione è tutt'altro che bocca a bocca. Mi piace questa incomunicabilità. Però ci sono alcune cose che stonano. Pochi, è vero, ma fastidiosi arcaismi (gnaulò... complimenti per il vocabolario, ma stona incredibilmente con il tratteggio della fic), il "fiato in un colpo" nelle prime righe ("in un colpo solo" in generale si utilizza con qualcosa di effettivamente tangibile), e una diffusa frammentazione. Cerco di spiegartelo come meglio riesco, anche se non sono sicura coglierai effettivamente quello che intendo: i paragrafi mancano di fluidità, ci sono pochi collegamenti a rendere la lettura "liscia", troppe increspature e pause secche. A volte non è necessario riflettere nella forma le sensazioni dei personaggi, o si rischia di perderle. Ah... "colla". E sia per il titolo, ma ne sconsiglio altamente l'uso all'interno della fic. L'italiano è italiano, e si rischia di fare dei gran pasticci mischiando la crema di una settimana fa con quella appena fatta. Non ha alcun senso in una storia scritta con un linguaggio perfettamente moderno. E non è cacofonico... io, abituata all'amabile "con la" trovo che sia esattamente il contrario. Sono impressioni. D'accordo, the end. Un'energica stretta di mano per la rastrellata, perchè le ovaie è sempre meglio averle sempre cubiche. Sono tornata volentieri sui miei passi. Kiss, Dolce
Risposta dell’autore: Mamma mia, è più difficile rispondere ai commenti che scrivere la storia. Allora (Mele si asciuga il sudore). Spero di spiegarmi chiaramente senza essere noiosa o fastidiosa o sbrigativa ( per me è un'impresa impossibile). Beh, Draco è un pelino autobiografico. Ma l'incomunicabilità è tutta sua. Anzi, forse è simile a quella di Moammed Sceab (quello di "In memoria", Ungaretti), ma non so dirti se mi stava ispirando anche quella poesia, il paragone mi è venuto adesso. Le cose che stonano. Tutto stona un po', no? È una ricerca, la mia, di straniamento, attraverso la mescolanza di generi e stili, dove cerco di creare armonie e dissonanze in base alla materia che sto trattando. Il vocabolario, ovviamente, dipende dal genere e dallo stile, cioè dalla tradizione a cui mi rifaccio. Però non cerco le parole in base alla loro frequenza di utilizzo, ma in base al suono, alla sfumatura di significato e qualche volta al numero di sillabe. "gnaulò", per esempio, a parte il fatto che mi è familiare perché è un termine dialettale, significa qualcosa di diverso dai suoi sinonimi, e soprattutto richiama un suono diverso. Il "fiato con un colpo": complemento di modo, nel senso che Draco, praticamente, tossisce. Essendo una cosa diversa (la tosse da quel che Draco fa, "quasi un grido contratto"), l'ho descritto così. La frammentazione... Beh, questo è la mia cifra stilistica e persino il principio strutturale di questa storia in particolare (episodi scollegati nel secondo e terzo capitolo (cap. 1 e 4, cioè), atemporalità, un certo disordine...). Appunto perché non voglio che la lettura sia scorrevole, ma anzi costringa ad essere fatta con attenzione, ad alta voce, se serve. Non è il "semplice" riflettere le sensazioni dei personaggi, ma è il tentativo di descrivere come queste avvengano. Per questo cerco di spostarmi assieme ai loro occhi, si sentire colle loro orecchie, di scrivere come loro pensano, come loro vivono. Ma è una ricerca poetica, appunto, può darsi che la cosa maturi verso uno stile più fluido (e forse il capitolo 4, il terzo, già lo è). E la causa di tutti i mali, "colla". Mi spiace, ma nulla mi distoglierà dall'uso della preposizione articolata. È un vezzo. Anzi, un vizio. Però è divertente: "Còlla ‘Forza d'abisso'" , più potente del Bostik e del Super Attack. XDDDD... Adesso c'è uno spunto per scrivere una bella parodia... del tipo "Come fanno due personaggi che nel libro a momenti non si parlano a finire nelle fan fiction a letto insieme? Còlla ‘Forza d'abisso' risolve il problema!". Vediamo, si può usare lo spunto della pozione che per uno scherzo si trasforma in qualcosa di catastrofico che lega i malcapitati, oppure è meglio cercare qualcosa di più originale? Ti assicuro, la rastrellata non era mia intenzione. Considerando poi che ti ho detto che leggo e non commento, eri anzi autorizzata a mandarmi un virus. Ehi. Non lo farai, vero? Ecco, ora non so se avvicinarmi a prendere il bacio o non farlo per paura che tu mi picchi.
Di: Dolcerea (Firmato) - Data: 08/06/2009 00:28 - A: Capitolo 3
Oddio... "Colla forza"... mi sono fermata qui. "Colla"??????!
Risposta dell’autore: Proprio "colla", per tre motivi: 1. "con la" ha una pronuncia fastidiosa (nasale - liquida, che orrore!), tale che 2. risulta essere ben poco economica a livello di articolazione per la povera cantante che 3. si trovi a dover cantare il recitativo di cui "colla forza d'abisso" è un verso; recitativo di un'aria adeguatamente citata all'interno della fic, ma che ovviamente tu non hai letto. PS: complimenti: anche se sono sempre stata così vigliacca da non lasciare commenti, Spleen è bellissima.
Di: lilyj (Firmato) - Data: 05/06/2009 00:05 - A: Capitolo 3
Ammetto di non aver letto la fic. Come mai? Perché la trama non è in italiano. E questo non è mai un buon segno. Rileggere?
Risposta dell’autore: Uuumh. Beh, l'ortografia è corretta, le concordanze pure, i complementi non sono messi a caso. Sì, il ritmo non è particolarmente... "elegante". Gli darò un'aggiustata, se mi riesce.
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