La tempesta era passata e come una nave che solca la sua ultima onda prima di tornare in acque tranquille ma pur sempre fredde, Hogwarts si ergeva ancora lì, tra i resti di una battaglia sofferta e combattuta, tra le macerie e i corpi inermi senza vita delle persone che per lei e per il bene superiore avevano combattuto, lì dove tutti avevano dato il tutto è per tutto fino in certi casi la propria vita a costo di vincere contro il male che ormai da troppi anni aleggiava su di loro.

Il dolore per le perdite era in assoluto l’emozione che prevaricava sul resto; certo l’essere riusciti a sconfiggere una volta per tutte il signore oscuro e riportare un po’ di pace in quella Hogwarts che di pace fino a quel giorno ne aveva vista poca era una vittoria importante, ma a quale prezzo?

Tutti avevano perso qualcuno, amici, compagni di casa, di scuola, di vita, fratelli e sorelle, familiari e persone importanti tali da essere parte della famiglia di chi ormai li piangeva.

La Grande Battaglia di Hogwarts verrà ricordata si come una vittoria, come un punto, una parola fine a tutto quello che era successo in quegli anni, ma verrà anche ricordata per il dolore e la sofferenza che si è lasciata dietro e che tutti si porteranno per sempre dentro.

La guerra si sa, cambia le persone e le segna per il resto della loro vita, ma in alcuni la guerra, questa guerra ha portato segni indelebili,  irremovibili e tatuati sulla propria coscienza che difficilmente li abbandoneranno nel corso della vita, vita che per un certo verso potrebbe star per ricominciare e magari stavolta partendo con il piede giusto.

immaginatevi un Harry che non è un Grifondoro, un Harry che capita a Serpeverde e che ha come amico Draco Malfoy, un Harry che, piano, piano, comincerà ad apprezzare il lato oscuro...