Questa è decisamente una poesia. Un dire senza parlare, un accarezzarsi senza farlo, è comunicazione attraverso "la Forza". Bellissima. Sono senza parole ma dovevo ugualmente scrivere qualcosa di positivo su questa chicca.
Guarda, per caso mentre leggevo Nietzsche mi è capitata sotto gli occhi questa riflessione, e dal momento che mi sembrava fatta apposta per l'occasione ho deciso di riportartela. (Sia chiaro che io non penso che tu consideri i tuoi commentatori dei deficienti o roba simile, ma il concetto base è illuminante)
Chi scrive vuol essere compreso, ma altrettanto sicuramente vuole non essere compreso. Non è affatto un argomento contro un libro, se uno non lo capisce: forse era proprio questa l'intenzione del suo autore: non voleva essere capito da uno qualsiasi. Ogni spirito nobile si sceglie gli ascoltatori, quando vuole essere capito: e scegliendo traccia contemporaneamente i confini nei confronti degli altri. Le sottili leggi di uno stile hanno tutte origine da qui: esse tengono a distanza, vietano l'accesso, la comprensione, mentre aprono le orecchie di coloro con cui abbiano affinità.
E'un brano tratto da "La Gaia Scienza", e secondo me spiega bene il tutto...il caro Friedrich che supporta le mie argomentazioni, sono onorata! ;D
(Questo per dirti che se hai deciso di cambiare stile non è un problema, ma se quello di prima ti soddisfaceva e il tuo è solo un dubbio sul saper comunicare..beh, ecco la risposta!)
Se volevi riuscire a scrivere una storia senza dialoghi, che fosse una bella storia, allora secondo me hai vinto la scommessa. Assolutamente.
Se invece era qualcos'altro che ti aspettavi da questa storia, o da noi che l'abbiamo letta, allora non so dirti bene se sei riuscita o no nell'intento. Però posso dirti cosa è piaciuto a me, di questa storia.
Mi è piaciuto il silenzio. Il silenzio è sempre qualcosa di intimo. Perchè ti lascia solo con quello che senti, e che provi. Questo silenzio è stato per me quello di due anime che si incontrano, si sfiorano con la punta dei pensieri, riuscendo a dirsi ciò che a voce non si esprime, e mantenendo attraverso il silenzio la riservatezza, l'intimità di un sentimento, di sensazioni, così private.
Mi è piaciuto che siano riusciti a capirsi senza doversi spiegare.
"Essere senza parole di fronte a qualcuno che per te ha rappresentato una sorta di piccolo cosmo di significati era in qualche modo disarmante, era una sensazione ben strana. Draco pensò che era come sentirsi le mani vuote, completamente vuote.
(Come essere nudi, e coperti di parole di inchiostro)"
Beh, questo tema delle mani, che ricorre in Draco e in Harry, il primo con le mani vuote, e l'altro con le mani che lo contraddistinguono dal resto, non penso di averlo capito in pieno..(e sia chiaro che non ci vedo una tua mancanza..in fondo, grazie al cielo, non sono un critico letterario di fama internazionale! xD)
Mi piace pensare che se Draco riuscisse a toccare le mani di Harry ci troverebbe tutte le risposte che cerca...
Insomma, mi ero persa la storia, e quando ho letto le note all'ultima che hai pubblicato (che peraltro non ho letto, volendo prima recuperare questa. Lo farò quanto prima, anche perchè sono curiosa di questo cambio che hai annunciato)sono subito venuta a leggerla. Non so cosa non ti abbia soddisfatto, ma se ciò che ti aspettavi era una maggiore o maggiormente esatta comprensione da parte dei lettori..beh, capita che le persone non capiscano, ma non è necessariamente colpa di chi scrive, ecco. Questo ci tenevo a dirtelo.
Ma perchè non ho recensito prima questa storia? E' sato il primo commento di Lori a Fra le cosce di Draco a portarmi qui, e sono molto contenta di essermi finalmente decisa a leggere questo gioiellino.
Adoro questo stile. E' fatto di piccole impressioni, di lampi e visioni istantanee che arricchiscono le sensazioni del lettore e dei protagonisti. E' commovente il groviglio di sentimenti in Harry dopo l'ennesima, "istintiva" rissa, ed è fantastico lo scioglimento, l'avvicinamente prudente e impaurito, l'amore che si percepisce pur nel silenzio e negli sguardi straniti e confusi di due vittime. Sei davvero... ah, basta, mi sento così stupida a ripeterlo mille volte.
Forse serviva quella carezza violenta per far sì che due anime così diverse, eppure così uguali si incontrassero. Sulle sponde di un lago, senza dirsi nulla, eppure esprimendo tanto solo guardandosi.
Wow, è bellissima. Una delle cose più belle che hai scritto, a mio parere. E' quasi una poesia, così densa di significati e metafore che ti riempie gli occhi e il cuore. Davvero complimenti, in queste poche righe mi sono innamorata di questi Harry e Draco.
Splendida. Una poesia. Un mulinello di foglie, come quello che hai descritto. Parole che si cercano, si rincorrono, si accarezzano, parole che si baciano in un qualche modo. Un senso del tatto così aleatorio eppure presente, bruciante. Il silenzio come un manto che li avvolge e li protegge. Da cosa poi?
Paura di dire, paura di scoprirsi, paura di amare, paura di amarsi. E a volte si ama solamente così, un paio di occhio, o un paio di mani.
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