Mhà, un pò piattina, e la scena del cimitero è scialba. Insensata. Lo porta al cimitero, si suppone per condividere qualcosa di speciale, ma grida che di suo padre non ricorda alcunché e il lettore si domanda "e allora cosa ci vai a fare se nemmeno ti frega di lui? se non ti interessa indagare? se non è una ferita?" Sembra che sia una scena creata per essere il cuore della storia, addirittura il punto di svolta del loro rapporto, ma ne è uscita una cosa appiccicata lì senza un briciolo di sentimento nè logica.

A me, solitamente, le Blaise/Neville piacciono. Questa, però, mi ha lasciato poco.

Ho poco o nulla da ridire per quanto riguarda la grammatica, che tiene praticamente in ogni punto. La trama potrebbe anche essere interessante e poco banale, soprattutto con l'aggiunta di quella strana dichiarazione d'amore di Blaise, nel portarlo a visitare la tomba del padre: è interessante.

Ciò che mi ha convinto poco è come hai amalgamato il tutto: c'è pochissima introspezione, quasi che i personaggi siano solo marionette che agiscono, e che al lettore sia lasciato il compito di riempire i buchi della loro anima. Un'elenco di avvenimenti, legato da qualche tentativo pasticciato di spiegazione emozionale da parte di un Neville davvero troppo remissivo e di un Blaise che continua a chiamare il proprio ragazzo di cognome, nemmeno fossero ancora nella scuola dove non vuole in alcun modo tornare.

Insomma, non posso dire che la storia mi sia piaciuta.

Sono però assolutamente convinta che puoi migliorare tantissimo, lavorando magari un po' più sui personaggi.

In bocca al lupo per il futuro
Leli